Agosto, vacanza mia ti conosco.

Vai con il debito.

Da alcuni anni, in Italia, si ricorre al prestito per andare in vacanza. I siti web di due società che si occupano di gestione del risparmio e di finanza, Facile.it e Prestiti.it, hanno diffuso un’analisi sul tema “richiesta di prestito e vacanza”.

Ecco i dati: nel 2017 sono state registrate 110 mila richieste di prestito. La cifra che si chiede in prestito è di 4.140 euro da rimborsare in tre anni. Tale cifra corrisponde ad una serie di rate dell’importo di 115 euro al mese.

Nel primo trimestre 2018 la cifra richiesta è aumentata del 15, 6%, vale a dire 4.787 euro. Inoltre emerge dall’analisi in questione un dato molto interessante. È aumentata la richiesta di prestito da parte di una fascia d’età sotto i 30 anni. Nel 2016 il 15,4% delle domande di prestito personale per la finalità “viaggi e vacanze” faceva capo a un giovane con meno di 30 anni, mentre nel 2017 la percentuale è salita al 32,8. 

Per accedere ad un prestito da parte di una società di credito la condizione necessaria è quella di dimostrare una posizione lavorativa stabile o, in alternativa, fare riferimento ad un garante (in genere un genitore, un parente stretto, un amico caro).  I dati poco sopra riportati indicano un miglioramento, per i giovani sotto ai 30 anni di età, delle condizioni lavorative. Ovvero: più occupazione, più contratti a tempo indeterminato. Sarebbe utile sapere anche la provenienza, la residenza di chi accede al credito: Nord, Centro e Sud Italia. Non per mettere in dubbio l’analisi di Facile.it e Prestiti.it, ma, per capire.

Le altre fasce d’età che più richiedono prestiti per le vacanze sono persone con un’età compresa tra i 30 e i 39 anni (28,6%) e tra i 40 e 49 anni (22,7%). A fare domanda è stato nel 75% dei casi un uomo. E qui viene da dire alla faccia della parità di genere. Facciamoci qualche domanda. 

Lo stipendio medio dichiarato in fase di richiesta è di 1.518 euro. Il 77% di chi si rivolge agli istituti di credito è un dipendente privato a tempo indeterminato, il 12% un lavoratore autonomo.

Non solo vacanza. Purtroppo in Italia, fonte: Rapporto Censis, “Welfare Day 2018”, vi sono numerose persone che si rivolgono alle società di credito per accedere alle cure sanitarie. Nella prima parte dell’anno in corso sette milioni di cittadini si sono indebitati per pagare cure sanitarie. Tra essi 2,8 milioni hanno dovuto impiegare il ricavato della vendita di una casa o attingere ai risparmi di una vita.

Nell’Italia in piena fase di boom economico si acquistavano a rate televisori e frigoriferi, automobili. I dati che abbiamo riportato debbono indurre la classe dirigente del Paese ad una profonda riflessione sulle reali necessità di una parte della popolazione italiana. Salute, tempo libero, istruzione, vacanze, etc. Tutto è importante, tutto è legittimo, ma vi sono delle priorità a cui è difficile sottrarsi (affrontare una malattia, un percorso di cure mediche ad esempio).

Fonti:

http://www.wallstreetitalia.com/debiti-per-andare-in-ferie-aumenta-la-cifra-chiesta-in-prestito-dagli-italiani/

http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=121161