L’acronimo Gacs sta per Garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze. In Italia tale garanzia è stata istituita, con decreto legge n°18 del 14 Febbraio 2016, dal Governo. Si tratta di una garanzia di natura statale finalizzata ad agevolare la conversione di crediti in sofferenza dai bilanci degli agenti di credito italiani.
Agli istituti di credito che ne fanno richiesta lo Stato fornisce una garanzia sulla parte senior nel quadro delle operazioni di cartolarizzazione di crediti non performanti. Con le operazioni di cartolarizzazione le banche trasformano le quantità di crediti in altri titoli negoziabili sul mercato. In buona sostanza una banca divide i suoi crediti in tre parti: senior, mezzanine e junior. Ogni parte ha il proprio profilo di rendimento e rischio. La parte senior è quella che contiene le esposizioni di migliore qualità e che otterranno rimborsi migliori.
Nei giorni scorsi il Governo di Roma si è confrontato con Bruxelles, con Margrethe Vestager, la commissaria Ue alla concorrenza, in merito al rinnovo, la Gacs sarebbe dovuta durare 18 mesi, fino al mese di Settembre 2017, della garanzia statale per la cartolarizzazione delle quote senior dei crediti deteriorati. Cosa è emerso dal confronto?
Il Governo per mezzo di un provvedimento rinnoverà la Gacs fino alla primavera 2021. Inoltre il Governo ha cercato la via dell’estensione della garanzia riguardo alle inadempienze probabili (unlikely to pay). Eseguibilità non immediata, poiché a differenza dei crediti deteriorati le inadempienze probabili concernono rapporti con clienti ancora attivi.
Bisogna riconoscere che la priorità dello smaltimento delle sofferenze aveva fomentato il favore del mercato verso l’ipotesi di estensione della Garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze. Si modificheranno i costi della Garanzia. La causa è la seguente: i tassi sono misurati a panieri di credit default swap (un contratto tramite cui il detentore di un credito si impegna a pagare una somma fissa periodica rispetto a un capitale nozionale a favore della controparte, che, a sua volta, si assume il rischio di credito gravante su quella attività nel caso in cui si verifichi un vento di default futuro ed incerto), che stimano il rischio Paese. Attualmente in Italia lo spread è di 140 sopra i livelli di quando fu (nel Febbraio 2016) creato il primo meccanismo della Gacs.
Una novità potrebbe arrivare sul versante dei costi, per ora solo potenziali, a carico dello Stato per le operazioni di cartolarizzazione che non hanno registrato un esito positivo e quindi impongono di escutere (esaminare, porre in giudizio) la garanzia.
Su questo punto alcuni parlamentari del Movimento Cinque Stelle hanno parlato di rischi eccessivi a carico delle finanze pubbliche. In questa prospettiva, le 15 operazioni compiute finora, per un sottostante totale sopra i 45 miliardi, non sono tutte uguali. Funzionari del Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno evidenziato che tale meccanismo non genererà oneri per lo Stato.
Fonti:
Gianni Trovati, Gacs, in scena per altri due anni e senza estensioni, “Il Sole 24 Ore”, Giovedì 14 Marzo 2019, p.13
Soldionline, https://www.soldionline.it/esperto-risponde/gacs-garanzia-cartolarizzazione-sofferenze , Gennaio 2019