Dal 1 Gennaio 2018 è in vigore la seguente direttiva: “Linee guida per le banche in materia di gestione di crediti deteriorati”.

La direttiva ha influito e influirà, così pensiamo, sui bilanci degli istituti di credito. Tale direttiva è stata diffusa dalla Banca centrale europea (per quanto attiene alle banche sistemiche, le banche che detengono attivi superiori a 30 miliardi)) e dalla Banca d’ Italia (per le banche less significant, un ente creditizio meno significativo, ndr). Bisogna ricordare che nella direttiva diffusa da Francoforte, sede della Banca centrale, vi sono delle precise indicazioni. Gli istituti di credito dovranno rendere conto alla Banca centrale europea.

In questo contesto Unicredit – una delle banche italiane a rilevanza sistemica – avvia la cessione di crediti deteriorati del 2019. La banca, presieduta da Jean Pierre Mustier, ha lanciato il processo di cessione di tre consistenti portafogli dal valore nominale di 2,4 miliardi di euro.

Sul mercato sono finiti: il portafoglio Roma (crediti non garantiti) da 1,4 miliardi, il portafoglio Matera (crediti garantiti) da 750 milioni e il portafoglio Capri (crediti garantiti di ampia dimensione) da 300 milioni.

Tre città italiane, le mete dell’odierno Gran Tour, per tre portafogli e la riduzione dei crediti deteriorati. La riduzione, da parte di Unicredit, dei crediti è uno degli assi del piano Transform 2019 e i risultati conseguiti sono in anticipo rispetto agli obiettivi.

A fine 2018, il rapporto tra Npe lordi (il rapporto tra crediti deteriorati e il totale dei crediti erogati) e totale impieghi è diminuito di 265 punti base al 7,7% con un livello di copertura del 61%.

Nel solo quarto trimestre le posizioni deteriorate lorde sono scese di 10, 2 miliardi anno su anno e di 2,6 miliardi rispetto al trimestre precedente, attestandosi a 38, 2 miliardi. Per quanto concerne le grandi operazioni, nel 2017 Unicredit aveva concluso il progetto Fino, vale a dire la vendita di uno stock da oltre 17 miliardi a Fortress e Pimco, in seguito oggetto di cartolarizzazione con garanzia pubblica (Gacs).

La Banca centrale europea ha chiesto – di recente – agli istituti di credito di svalutare entro 2 e 7 anni i crediti deteriorati rispettivamente non garantiti e garantiti.

Oltre ai tre portafogli – Roma, Matera e Capri- sul mercato per Unicredit sta entrando in elaborazione il primo stock da 800 milioni di Sandokan 2. Il progetto, curato dallo studio legale Lombardi Segni e Associati, prende le mosse da un’operazione analoga, ma di importo inferiore, promossa da Unicredit nel 2015.

Gli interlocutori della banca sono gli stessi: Pimco, GWM e il server unico Aurora Recovery Capita l- Arec.

Alcuni osservatori attenti alle dinamiche del mondo della finanza e delle istituzioni temono che la direttiva della Banca centrale europea e, nello specifico, la cessione dei crediti deteriorati possano far apparire il sistema delle banche in ottima salute presentandolo con una percentuale di sofferenze più bassa e contenuta.

Inoltre si teme l’esito che determina lo spostamento di ricchezza reale degli istituti di credito e del loro azionariato diffuso (i risparmiatori) ad una struttura controllata da alcuni gruppi multinazionali che acquistano i crediti deteriorati del complesso bancario europeo.

Fonti:

https://www.startmag.it/economia/unicredit-ecco-le-grandi-pulizie-di-mustier-sulle-sofferenze/

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/07/il-suicidio-delle-banche-cosa-ce-dietro-alle-sei-multinazionali-che-gestiscono-i-crediti-marci/4275606/

Per saperne di più:

https://www.bancaditalia.it/media/notizia/linee-guida-per-le-banche-less-significant-italiane-in-materia-di-gestione-di-crediti-deteriorati/