Poche settimane fa, a fine Gennaio 2020, si è conclusa la missione annuale in Italia degli ispettori del Fondo Monetario Internazionale(FMI), https://www.imf.org/en/About.
Il Fondo Monetario Internazionale, con sede a Washington, è un’istituzione internazionale cui prendono parte 188 nazioni, che ha la finalità di promuovere la stabilità economica e finanziaria. I paesi membri sono rappresentati nel Consiglio Esecutivo del FMI (Executive Board).
Il FMI è composto da un Governatore per ognuno dei 188 Paesi membri (per l’Italia il Ministro dell’ Economia e delle Finanze) e si riunisce una volta l’anno, in occasione degli “Annual Meetings”.
Per gli ispettori del Fondo Monetario l’Italia è il Paese “con le più basse previsioni di crescita di tutta l’Unione” afferma il Fondo monetario internazionale che reputa urgenti riforme strutturali. Il Pil crescerà dello 0,5% per il 2020 e dello 0,6% per i prossimi anni.
In Italia la lentezza dell’ economia riflette il debole potenziale di crescita. E gli osservatori del FMI temono “il materializzarsi di shock avversi, come un’escalation delle tensioni commerciali, un rallentamento di partner commerciali chiave o eventi geopolitici, potrebbe far emergere un outlook molto più debole”.
Il contesto è il seguente. In Italia i redditi reali restano di circa il 7% inferiori ai livelli pre-crisi (2007) e seguitano a rimanere indietro rispetto alle altre nazioni di pari livello dell’Eurozona.
Nonostante il tasso di occupazione record, la disoccupazione e’ alta e vicina al 10%, con percentuali molto superiori al Sud del Paese e tra i giovani.
Dulcis in fundo: la partecipazione della forza lavoro femminile è la più bassa dell’Unione europea.
Per gli ispettori del FMI l’Italia, come dire, è messa così male?
“Insomma. Il paziente sopravvive. Ma non è affatto guarito”, Massimo Giannini,
Un segnale positivo. Per quanto concerne al sistema bancario, l’impatto dei crediti deteriorati netti sul totale dei prestiti è diminuita dal 4,3 al 4%. Nel periodo 2016/2018 il volume dei crediti deteriorati ceduti ha sorpassato 120 miliardi.
Inoltre, sempre per i famigerati ispettori di Washington, in Italia “la capitalizzazione e la qualità degli asset è migliorata”.
E poi il rapporto tra Npl e prestiti è calato dal 16% del 2016 al 7,3 del 2019 ( mese di Settembre).
La redditività degli istituti di credito italiani rimane troppo bassa. Le criticità risiedono in particolare nelle banche medie e piccole, che risentono di un “limitato potenziale di incremento delle redditività, costi operativi strutturalmente alti e governance in progressivo deterioramento”.
Le banche sono esposte sul versante dei titoli del debito sovrano e ricorrono alle operazioni di rifinanziamento a lungo termine donate dalla BCE, https://www.ecb.europa.eu/ecb/html/index.it.html.
La priorità, per gli ispettori del FMI, è la riduzione del cuneo fiscale (in estrema sintesi: il cuneo fiscale è la differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro e la busta paga netta ricevuta dal lavoratore.) che in Italia è pari al 48% contro il 42% della media dell’ Unione europea.
Il Governo Conte prevede nel 2020/2021 il taglio dello 0,2/ 0,3 per cento. In Italia il cuneo fiscale è ancora molto alto, come dimostrano i dati sul cuneo fiscale diffusi dall’Organizzazione per la sicurezza e lo sviluppo economico (OCSE), http://www.oecd.org/, nel rapporto Taxing Wages 2019, https://www.oecd.org/tax/taxing-wages-20725124.htm.
A fronte di un valore medio del cuneo fiscale nei 36 Paesi Ocse pari al 36,1%, l’Italia occupa il terzo posto. Un singolo lavoratore senza figli a carico è sottoposto ad un cuneo fiscale del 47,9%, di cui il 16,7% è rappresentato dalle imposte personali sul reddito ed il restante 31,2% dai contributi previdenziali, di cui una parte è a carico del lavoratore (7,2%) e l’altra del datore di lavoro (24%).
Fonti:
Massimo Giannini, “Perché in Europa le banche imbarcano acqua. Le banche italiane sopravvivono ma la guarigione è ancora lontana”, “La Repubblica”/ “Affari & Finanza”, Lunedì 3 Febbraio 2020, https://www.fabi.it/wp-content/uploads/2020/02/2020_02_03_RASSEGNA.pdfp.1