C’era una volta la pittima a strillare ai quattro venti la situazione debitoria degli insolventi. Oggi invece c’è il web.
E se la pittima veniva ascoltata solo dalla cerchia del debitore, fino a quando aveva fiato in gola, e nei luoghi che lui frequentava, ora ci pensa internet a diffonderne i dati al mondo intero, senza grande fatica e spesso con dovizia di particolari. Uno strumento meno chiassoso, forse, ma decisamente più capillare e potente, usato nei confronti degli evasori fiscali.
Il sistema in gergo si chiama “Name and shame” (pubblico il tuo nome e ti svergogno) ed è molto diffuso soprattutto nel mondo di cultura anglosassone, ma non solo.
Il Sole 24 Ore ha stilato qualche mese fa l’elenco dei 16 Paesi europei su 27 che pubblicano nei siti web delle Agenzie delle Entrate e dei Ministeri del Tesoro i nomi di chi evade il fisco, che siano persone fisiche o giuridiche. Tra questi c’è l’Irlanda che utilizza il Name and shame dal 1997 e ogni tre anni aggiorna l’elenco degli evasori. Poi l’Inghilterra dove la legge prevede che oltre al nome dell’evasore venga indicata anche la professione, l’indirizzo, la cifra evasa e la sanzione comminata.
I dati rimangono online per un intero anno e prima di essere archiviati ne viene data comunicazione al debitore con la sollecitazione ad onorare al più presto il debito con il fisco.
La lista dei “cattivi” nel Regno Unito è curata direttamente dall’agenzia fiscale di Sua Maestà la Regina Elisabetta. In Estonia il Name and shame è stato introdotto nel 2014 e vale per tutti coloro che hanno un debito fiscale di almeno 1000 euro, mentre in Lettonia bastano 150 euro per essere on line e in Lituania finiscono nell’elenco solo le persone giuridiche con arretrati fiscali di almeno 10 mila euro.
Ma la lista dei Paesi che danno in pasto alla rete i nomi dei debitori è lunga: Spagna, Portogallo, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Romania, Croazia, Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania e Malta. La Grecia ha pubblicato i nomi dei debitori fino al 2014, mentre nella Francia di Emmanuel Macron è stata approvata all’inizio del 2019 la legge che impone la pubblicazione dei nomi dei condannati per evasione.
Questa, insieme ad altre misure coordinate, ha portato in terra francese ad un recupero dell’evasione fiscale del 40%.
Basta un click.
Leonilde Gambetti