L’impatto che il coronavirus ha avuto sull’economia dell’UE potrebbe generare un aumento del volume di NPL in tutta l’UE e le banche hanno un ruolo cruciale per mitigare gli effetti, molto probabili, di questa crisi, garantendo i finanziamenti per sostenere la ripresa economica dell’UE.
La Commissione Europea ha presentato una strategia per prevenire un futuro accumulo di non-performing loans nell’area dell’Unione Europea, che mira a garantire alle famiglie e alle imprese un accesso ai finanziamenti per il perdurare della crisi causata dal coronavirus. «La storia ci dimostra che è meglio affrontare i crediti in sofferenza in modo tempestivo e deciso, soprattutto se vogliamo che le banche continuino a sostenere le imprese e le famiglie. – ha detto il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis – La strategia di oggi contribuirà alla ripresa rapida e sostenibile dell’Europa, aiutando le banche a scaricare questi prestiti dai loro bilanci e a mantenere il flusso del credito».
Sulla stessa linea Mairead McGuinness, Commissario responsabile per i servizi finanziari, la stabilità finanziaria e l’Unione dei mercati dei capitali: «Molte imprese e famiglie sono state sottoposte a una notevole pressione finanziaria a causa della pandemia.
Assicurare che i cittadini e le imprese europee continuino a ricevere sostegno dalle loro banche è una priorità assoluta per la Commissione. Oggi proponiamo una serie di misure che, pur garantendo la protezione dei mutuatari, possono contribuire a prevenire un aumento delle NPL simile a quello registrato dopo l’ultima crisi finanziaria».
Per dare agli Stati membri e al settore finanziario gli strumenti necessari per affrontare tempestivamente un aumento degli NPL nel settore bancario dell’UE, la Commissione propone una serie di azioni con quattro obiettivi principali:
1) Sviluppare ulteriormente i mercati secondari per le attività in difficoltà. Questo consentirebbe alle banche di spostare gli NPL fuori dai loro bilanci, garantendo al tempo stesso una ulteriore protezione per i debitori.
2) Riformare la legislazione dell’UE in materia di insolvenza delle imprese e di recupero dei crediti per contribuire a far convergere i vari quadri normativi in materia di insolvenza in tutta l’UE, pur mantenendo elevati standard di protezione dei consumatori.
3) Sostenere la creazione e la cooperazione delle società nazionali di gestione patrimoniale (AMC) a livello UE, quali strumenti in grado di fornire sollievo alle banche in difficoltà consentendo loro di eliminare le NPL dai loro bilanci.
4) Date le particolari circostanze dell’attuale crisi sanitaria, l’uso di misure precauzionali di sostegno pubblico da parte delle autorità per garantire la continuità del finanziamento dell’economia reale nell’ambito della direttiva UE sul risanamento e la risoluzione delle crisi bancarie e del quadro degli aiuti di Stato.
Leonilde Gambetti