Uomo, fai l’uomo.
Spetta all’uomo rimuovere una grave disuguaglianza.
Nel Settembre 2017 la rivista, fondata a Boston nel 1922, “Harward Business” ha pubblicato un interessante articolo, How to get men involeved with gender parity initiatives, sul tema parità di genere, a firma di due ricercatori statunitensi, Elad N. Sherf e Subra Tangirala. Qui il link per leggere l’articolo nella versione originale, https://hbr.org/2017/09/how-to-get-men-involved-with-gender-parity-initiatives
I due studiosi prendono le mosse da una constatazione: la profonda immobilità degli uomini per quanto riguarda la promozione, in diversi settori e nello specifico dell’articolo in ambito aziendale, della parità uomo-donna.
L’uomo appare indifferente, sfuggente di fronte alla questione. Un disinteresse che risponde ad una logica interna del tipo “non è un problema mio, e poi cosa posso fare?”. O peggio, relegare la questione in una sfera secondaria, di costume. Come se fosse un capriccio del genere femminile.
Ecco. Sherf e Tangirala indicano, nel loro scritto, alcune buone pratiche che il genere maschile potrebbe attuare al fine di rimuovere una disparità (uomo-donna) così assurda. Ad esempio il manager, colui che dirige un’azienda, dovrebbe sostenere apertamente un’iniziativa a favore della parità di genere. Quindi condizionare, in positivo, chi lavora accanto lui. Favorire nel proprio ambiente di lavoro un clima di partecipazione, di presa d’atto, da parte degli gli uomini, verso un tema sempre più importante e impossibile affrontare con superficialità.
HE FOR SHE, nel 2015, la campagna promossa delle Nazioni Unite ha messo in evidenza il ruolo fondamentale dell’uomo sul tema parità di genere. Oltre 560 mila uomini si sono impegnati nei settori pubblici e privati per abbattere quello scudo artificiale che non consente alle donne di volare. Osservando tutto ciò da un angolo di visualizzazione prettamente aziendale, di produttività, crescita e molto altro, non superare la disuguaglianza e la discriminazione di genere equivale a non creare benessere in una comunità, equivale a regredire. Può un’azienda, un ente pubblico non usufruire della potenzialità di una persona, una donna, per una questione di genere? Per un blocco che l’uomo si porta con sé dalla notte dei tempi?
L’ articolo di Sherf e Tangirala è importante e mette in luce molti aspetti (in particolare l’emotività e la psicologia maschile) concernenti al tema. Tuttavia si continua a morire. Parliamo di femminicidio. In Italia la scorsa settimana tre donne sono state uccise dai rispettivi compagni. Dal 2000 ad oggi in Italia vi sono state 3.000 vittime, 3.000 donne uccise in quanto donne.
Fonti:
http://www.diversity-management.it/2018/02/28/parita-di-genere-come-coinvolgere-gli-uomini/