Parità di genere in Italia.
Il tema concernente alla parità di genere è molto discusso nella società italiana. Di recente la composizione della compagine governativa (Lega- Movimento Cinque Stelle), con le nomine di ministri e sottosegretari di Stato, ha indotto molte persone a prendere la parola ed esprimere un moto di rabbia per una occasione perduta. O meglio, un’altra occasione mancata. La presenza femminile, ministre e sottosegretari, è al minimo. In Spagna nel governo presieduto da Pedro Sanchez vi sono 11 ministre e 6 colleghi uomini. In Italia vi sono 5 ministre su 19 rappresentanti del Governo e su 45 sottosegretari di Stato vi sono 6 donne.
Inoltre, per ampliare lo sguardo sul tema, nell’ autunno scorso il World Economic Forum (WEF) ha redatto un rapporto sullo stato dell’ arte nel mondo in merito alla parità di genere. Il nostro Paese si colloca alla posizione numero 82 su 144 nazioni esaminate dalla organizzazione internazionale.
C’è molto da fare per ribaltare uno schema mentale, sociale. La supremazia maschile. Occorre guardare in qualsiasi ambito della società italiana. Dalle istituzioni ai centri commerciali, nel settore privato e nei molteplici luoghi in cui le donne sono presenti e lavorano.
Chiara Saraceno, sociologa, più volte è intervenuta sulla questione parità uomo-donna. La studiosa, come primo passo, propone di impegnarsi nelle scuole elementari in particolare con gli alunni maschi. Rivedere la cultura di genere. Non vi sono soluzioni con la bacchetta magica.
Per saperne di più:
https://www.weforum.org/reports/the-global-gender-gap-report-2017
Marica Corvi