Il welfare aziendale è uno strumento a disposizione delle imprese che consente di fornire ai dipendenti ed ai loro familiari benefit e servizi con importanti vantaggi fiscali. È uno strumento adatto a tutte le aziende per dimensione e settore d’interesse.
L’Osservatorio Welfare di Assolombarda indica che gli accordi aziendali con contenuto di welfare rappresentano il 33% del totale in Italia. In alcune aree della Lombardia la percentuale supera il 60%. Per Assolombarda il welfare aziendale migliora la condizione del lavoratore e nel contempo il clima aziendale e la competitività (sana) delle aziende.
Ecco alcuni dati attinenti alle aziende italiane Best Workplaces (dati pubblicati su “L’Economia” – “Corriere della Sera”, Marzo 2018):
Investimenti piani aziendali (61% dei casi); Assistenza sanitaria (86%); Servizi in azienda come snack e bevande gratuite (76%); Servizi di supporto al benessere fisico, palestre interne (89%); Servizi di supporto psicologico, al fine di prevenire episodi di stress (86%).
Inoltre tale strumento prevede un’ampia varietà di flessibilità temporali (complementari ai servizi offerti in azienda). Dal part-time al lavoro agile (71%).
Tutto ciò è un modo per trattenere i talenti all’interno di una impresa. Nelle imprese con una gamma di servizi di welfare aziendale il tasso di abbandono volontario è del 5,2%.
La multinazionale statunitense Mars, settore dolciumi, una volta al mese, dal 2015, promuove il “Pet friendly day”. Ovvero: l’impiegato può portare il proprio animale domestico in azienda. Da un sondaggio dell’azienda emerge che il 95% dei dipendenti è contento di avere questa possibilità e che l’85% pensa che avere accanto il proprio cane migliori le prestazioni lavorative perché introduce distensione e porta allegria.
Si determina così un circolo virtuoso, una buona pratica. Prima, tuttavia, in Italia sarà importante creare, in particolare nel Sud del Paese, occupazione e sviluppo. Non si pretende il migliore dei mondi possibili.
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